Storia di ieri - 18 marzo 1914

Un destino da diva, il mondo patinato del cinema dei telefoni bianchi, il successo tumultuoso, la passione fatale per l’uomo della vita, la morte violenta nel clima sanguinario degli ultimi giorni di Salò. Misteri, leggende, un
pezzo di storia nera dietro la vita di Luisa Ferida, la ragazza di una sensualità carnale, nata in terra di Romagna il 18 marzo 1914 e fortunosamente approdata a Cinecittà col suo bagaglio di ambizioni, di vanità, di anticonformismo. Chi sia stata veramente la Ferida, l’altra
metà della coppia diabolica più osannata degli anni 30, se una donna fragile, sedotta e plagiata dal grande affabulatore, Osvaldo Valenti, guascone, eccentrico, mito dello schermo e cocainomane, o una dark lady sfrontata, complice di oscure vicende di presunto sadismo ai tempi bui della RSI, della Decima Mas e della macabra resurrezione del fantasma fascista, è agli atti degli storici. Per l’attrice dagli occhi di fuoco, la più pagata d’Italia, la più popolare, più delle rivali Duranti e Calamai, musa storica di Blasetti, un tragico copione finale con inquietanti interrogativi. Fucilata dai partigiani della Pasubio insieme al suo uomo. Entrambi, forse, solo vittime simbolo della spettrale fine del regime. (biografia e filmografia)


Giovanna Gabrielli - 18 marzo 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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